Testimoni d’accusa-manuale di confessioni involontarie è un’antologia di racconti diversa dalle altre. A tenere insieme le storie che la compongono, infatti, è il loro dialogare con le pulsioni più profonde, con quei moti dell’animo che affondano negli abissi dell’inconscio per poi affiorare in superficie sollecitati da un incontro, un’immagine, una parola. Sono proprio loro, i racconti, i “testimoni d’accusa”, e le vicende che racchiudono strumenti di confessione, impronte rivelatrici di dubbi, paure, desideri e turbamenti che per la loro essenza universale e l’appartenenza ad una coscienza collettiva alimentano un dialogo costante tra l’autore e i suoi lettori. Cartina di tornasole di questa dialettica sono le quattro sezioni – Collisioni – Divagazioni – Inquietudini – Perversioni – in cui l’opera è divisa, evocative di umori, pulsioni, declinazioni del sentire; espressione di punti di vista diversi con cui raccontare la stessa realtà, perché, come scrive Bartelloni, “a volte per trovare il colpevole è sufficiente guardarsi allo specchio”.
Fabrizio Bartelloni
Fabrizio Bartelloni è un avvocato penalista e magistrato onorario pisano appassionato di parole e delle varie forme con cui queste divengono racconto. Dopo il debutto con Frammenti. Fermi-immagine di piccole imperfezioni quotidiane (Ensemble, 2014), con cui vince il Premio Giovane Holden, diviene autore e collaboratore di MdS Editore, per cui cura e scrive diversi libri, tra cui Testimoni d’accusa. Manuale di confessioni involontarie (2016), Cavalieri di specchi (2019), in coppia con Giovanni Vannozzi, e Racconti di bolina. Storie di vita controvento (2020). Dal 2015 dirige, sempre per MdS, la collana di narrativa Cattive strade. È ideatore e conduttore della rassegna Spiriti solitari – cantautori ascoltati, visti e raccontati, insieme a Marco Masoni, con cui ha anche pubblicato il saggio Lettere da sopra la pioggia – intrecci tra musica e letteratura nella canzone italiana (Pacini Ed., 2022).