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Sono storie con molti nomi, altrettanti soprannomi e nessun cognome quelle che si succedono nelle pagine di quest’opera dai richiami brechtiani. Perché quella che l’autore porta in scena è una umanità da tre soldi, la fauna marginale e marginalizzata che trova il suo habitat lontano dai palcoscenici dell’esistenza, dai riflettori delle vite da cartellone. Uomini e donne del sottobosco urbano, delle periferie, ancor più spesso di paesi, piccoli centri, frazioni, abitanti di un quotidiano laterale in cui le relazioni umane osservano regole d’ingaggio semplici nei modi e lasche nei ritmi, rendendoli corpi estranei alla frenesia del qui e ora. Si vive a un’altra velocità, nei racconti di Santoni, si respira un’aria di piazze, di bar, di cortili, di stie, di fossi, di sale da biliardo. È la storia in caratteri minuti e scritta in brutta copia di chi da decenni coltiva un’amicizia oppure un rancore, di chi cerca d’affrancarsi dalla monotonia della vita nella provincia più profonda, di chi viene sfiorato dalla Storia con l’iniziale maiuscola, ma pare lo stesso condannato a un ruolo da comparsa.

Gabriele Santoni

Gabriele Santoni è nato a Molina di Quosa. È sposato con Giovanna e ha una figlia, Adele. Ha fatto l’animatore per l’Arciragazzi e in seguito il tecnico di laboratorio scolastico. Si è occupato per tutta la vita di politica facendo per quasi trent’anni l’amministratore pubblico. Ha fatto il Sindaco di San Giuliano Terme (PI). Attualmente è responsabile commerciale di un’azienda e presidente dell’associazione culturale Molina mon amour. Ha condotto trasmissioni radiofoniche e pubblicato due libri, Molina mon amour (2012) e Guida romantica di Molina di Quosa (2018). Ha scritto il testo Repubblica Popolare Molinese, rappresentato in teatro. Ha pubblicato racconti in diverse antologie e su riviste on-line.

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