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Federico e Alessandro, sono loro, due “cavalieri di specchi” avventurosi e guasconi, a occupare il centro della scena in questo originale romanzo, che sfrutta un’ispirazione antica, quella del capolavoro di Cervantes, per raccontare una storia di stretta attualità, proiettando l’eterno conflitto tra realtà e rappresentazione, tra l’individuo e la sua maschera, all’interno delle camere oscure della “società liquida” preconizzata da Bauman. Due personaggi all’apparenza agli antipodi, un avvocato affermato il primo, cresciuto nel ventre obeso della borghesia, e un figlio dei quartieri di frontiera il secondo, con vene e muscoli rinsecchiti dalle dipendenze di cui è ostaggio, e tuttavia legati fin da ragazzini da una affinità profonda e misteriosa che pare in grado di resistere a tutti gli urti e gli scarti della vita. Sarà l’irrompere nelle loro vite della giovane e ambigua Chiara a lacerare la scenografia che protegge le quinte delle loro esistenze, trascinandoli in una sciarada dai risvolti sempre più cupi e obbligandoli a riflettere l’uno negli occhi dell’altro l’immagine impietosa di ciò in cui sorte e arbitrio li hanno trasformati.

Fabrizio Bartelloni

Fabrizio Bartelloni è un avvocato penalista e magistrato onorario pisano appassionato di parole e delle varie forme con cui queste divengono racconto. Dopo il debutto con Frammenti. Fermi-immagine di piccole imperfezioni quotidiane (Ensemble, 2014), con cui vince il Premio Giovane Holden, diviene autore e collaboratore di MdS Editore, per cui cura e scrive diversi libri, tra cui Testimoni d’accusa. Manuale di confessioni involontarie (2016), Cavalieri di specchi (2019), in coppia con Giovanni Vannozzi, e Racconti di bolina. Storie di vita controvento (2020). Dal 2015 dirige, sempre per MdS, la collana di narrativa Cattive strade. È ideatore e conduttore della rassegna Spiriti solitari – cantautori ascoltati, visti e raccontati, insieme a Marco Masoni, con cui ha anche pubblicato il saggio Lettere da sopra la pioggia – intrecci tra musica e letteratura nella canzone italiana (Pacini Ed., 2022).

Giovanni Vannozzi

Giovanni Vannozzi vive a Pisa, nonostante alcuni tentativi di fuga all’estero. Insegnante nella scuola primaria e pubblicista, non ci riesce proprio, a staccarsi dalla scrittura. Al suo primo romanzo, Basta, smetto (Edizioni ETS, 2010), seguono i progetti con MdS Editore: il romanzo collettivo Sulle spallette alle nove, la raccolta di racconti Long Playing, vita a 33 giri, l’antologia corale Maledetti pisani e i laboratori di scrittura Favolare e Gabbie con i detenuti del “Don Bosco” di Pisa. Allergico alla noia e alla ripetizione, oltre allo scrivere ama il rosso (ma dipende da chi lo indossa).

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